Veduta interna del Pronao del Panteon (in: Vedute di Roma)

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Worum es geht

Beschreibung

In jeder Radierung der »Vedute di Roma« (Ansichten von Rom) bezeichnete Giovanni Battista Piranesi die dargestellten Sehenswürdigkeiten, hier: »Veduta interna del Pronao del Panteon Sostenuto da sedici colonne di granito ogn' una di esse di un sol pezzo, grosse di diametro palmi 6.6. alte palmi 63.8. A Pilastri, architravi, e stipiti della porta composti di gran macigni di marmo greco. B Lacunarj di legname, anticamente di bronzo tolti via da Urbano VIII. e fatti rifondere per formare la confessione di S. Pietro in Vaticano. C Nicchioni dove erano collocate le statue di Augusto e di Agrippa, quali erano incrostati di marmo egizio. D Parieti da dove furono levate le lastre di granito al tempo di Benedetto XIV. l’anno 1757. per adornare il Museo Sagro nel Vaticano. E Memorie di Urbano VIII. F Porta di bronzo trasportata da altro edifizio antico, ed in parte nuovamente ristaurata nel dett’anno 1757. G Interno del Tempio«. Die lose Folge der 135 »Vedute di Roma« begleitete Piranesi über sein ganzes Leben von 1746 an bis zu seinem Tod 1778. Die Radierungen dienten den Sammlern und Romtouristen als Erinnerungsstücke an die »Ewige Stadt«, obgleich der Künstler bei den Größenverhältnissen der Gebäude - gemäß seiner Vorstellung von ihrer »Magnificenza« (Großartigkeit) - zuweilen etwas übertrieben hat. Ab 1761 notierte er auf manchen Blättern auch seine Adresse (»Presso l’Autore a Strada Felice nel palazzo Tomati vicino alla Trinità de' monti«) sowie den jeweiligen Preis in »paoli«. Die Stuttgarter Radierungen entstammen der ersten, um 1780 vom Sohn Francesco Piranesi (1758-1810) herausgegebenen postumen Auflage.

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